Sbagliare è di moda.
Basta accendere la TV, navigare sul web (dove li chiamano #epicfail) o semplicemente guardarsi attorno. Nascono giornate celebrative e fioriscono corsi di formazione ed eventi in cui affermati professionisti ci dicono che sotto sotto errare non è solo umano, ma addirittura bello.
“L’errore è l’elemento universale nella storia e nella geografia. Spesso funziona da scarto creativo e diventa l’eccezione inaspettata che chiarisce la regola, aprendo nuove possibilità. È tragico, ma in alcuni casi molto divertente, e produce conoscenza.” – Clelia Sedda- Error day.
Ma la nostra società e le nostre aziende sono davvero pronte ad accettare gli errori? Gli errori commessi ci catapultano nel “pensarci due volte” prima di fare di nuovo la nostra scelta. Ed ecco che le occasioni passano perché non ci permettiamo più di sbagliare. E forse non lo permettiamo neppure alle nostre risorse.
Quanto l’errore viene letto con critica costruttiva e come fase di un processo decisionale? Quanto piuttosto la paura di sbagliare diventa il freno che ci impedisce di portare opinioni, idee e soluzioni nel nostro gruppo di lavoro?
“L’aspetto essenziale della creatività è di non preoccuparsi di fare errori”, diceva Edwin H. Land (fondatore della Polaroid) e il buon Eistein affermava: “Non hai mai commesso un errore se non hai mai tentato qualcosa di nuovo.”
E voi che opinione vi siete fatti a riguardo?
Noi ne abbiamo una molto precisa di cu discuteremo con:
– Federico Ferrazza – giornalista, direttore di Wired Italia
– Silvio Cardinali – Associate Professor nel dipartimento di Gestione delle Imprese alla Facoltà di Economia del Politecnico delle Marche, dove insegna marketing, comunicazione e gestione delle vendite.
– Massimo Donà – filosofo, jazzista e autore del libro “Filosofia dell’errore, le forme dell’inciampo”
Per un gruppo ristretto, è prevista una visita alle 17.30 all’incubatore JCube.
Il check in per l’evento inizia alle 19.00